Soldi in prestito: prima di chiederli devi sapere queste 7 cose, il Fisco ti controlla

Attenzione a quello che è importante sapere qualora si richieda del denaro in prestito. Cosa è necessario conoscere

Non è certo un fatto raro che, a fronte di una impellente necessità economica, si chieda un prestito ad un parente o ad un amico stretto; una somma di denaro che verrà destinata alla persona cara la quale, successivamente, si impegnerà a restituirla. Ebbene anche quando si richiedono e si ricevono soldi in prestito è importante conoscere alcuni dettagli normativi e regole che consentano di mettersi al riparo da eventuali conseguenze legali.

Prestito, i dettagli da conoscere per evitare rischi
Come è regolamentato un prestito di denaro tra privati (mediaat.it)

Questo perché anche il passaggio di denaro tra privati è di per sé un contratto noto come ‘contratto di mutuo’; e per tale motivo porta con sé una serie di effetti giuridici che vanno dai possibili accertamenti fiscali ai termini per restituire le somme prestate, dai possibili interessi ai rischi ai quali si va incontro qualora non venga reso l’importo prestato e, dunque, si venga considerati inadempienti.

Prestito di denaro, i dettagli da considerare per evitare rischi

L’atto scritto in un prestito tra privati non è obbligatorio ma è preferibile, specialmente se l’importo è elevato, dare certezza ai rapporti tra le parti e prevenire il rischio di possibili contestazioni mediante una scrittura privata che definisce somme, interessi eventuali, tempi e modi per la restituzione. Qualora le parti non stabiliscano nulla di preciso il prestito viene comunque considerato fruttifero ovvero gli interessi ‘corrispettivi’ sono di norma sempre dovuti (salvo eccezioni prestabilite). Se non vengono definiti la loro misura è pari all’interesse legale che, mediante decreto trimestrale, viene fissato dal Ministero dell’Economia.

Prestito senza contratto scritto: le regole da rispettare
Prestiti tra privati, cosa prevede la Cassazione in mancanza di un contratto (mediaat.it / fonte ansa)

La Cassazione stabilisce che in mancanza di un contratto scritto sia il presunto debitore a dover dimostrare che quanto ricevuto sia stata una donazione e non un prestito. In mancanza di prove lo scambio verrà considerato un prestito e pertanto il denaro dovrà essere restituito. Potrebbe essere prevista, in caso di contratto scritto, una penale (interessi moratori) in merito alla mancata restituzione entro i tempi stabiliti. Tali interessi dovranno essere specificati perché altrimenti saranno i medesimi dei corrispettivi.

Quando si rischiano accertamenti fiscali

Per evitare possibili controlli e accertamenti inoltre, in caso di prestito in contanti dovrà essere inferiore al limite di tracciabilità al momento pari a 5000 euro. Il movimento bancario potrebbe invece avviare un accertamento fiscale ed in questo caso è consigliabile fornire una prova scritta del prestito con data. La restituzione del prestito invece, a meno di dettagli scritti, deve avvenire nel momento in cui sia il mutuante a richiederlo ed in caso non avvenga egli potrà agire contro il mutuatario. Le prove possono essere molteplici: dal tracciamento bancario a comunicazioni via email o registrazioni audio.

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